Disuguaglianze sociali e solidarietà

Ridurre le disuguaglianze sociali nella salute e aumentare la solidarietà

La salute non è distribuita equamente nella popolazione. Quando le differenze nello stato di salute sono causate da fattori sociali modificabili si parla di disuguaglianze sociali nella salute. Sono evitabili e ingiuste perché sono il risultato di processi culturali, economici e politici sui quali è possibile intervenire per promuovere una società più equa.

In Trentino la maggior parte della popolazione ha un tenore di vita medio più che soddisfacente. Ma ci sono persone che vivono in condizioni economiche tali da rendere difficile uno standard di vita accettabile.

La relazione tra determinanti sociali (istruzione, situazione lavorativa, condizioni economiche, cittadinanza) e stili di vita trova conferma anche nel contesto trentino. In particolare ciò è evidente per consumo di tabacco, sedentarietà e soprappeso/obesità, marginale per consumo di alcol e frutta/verdura.

Intervenire sui determinanti sociali porta a risultati considerevoli sulla salute in termini di benessere. Promuovere una maggiore equità permetterà di raggiungere gli obiettivi OMS 25x25 (riduzione della mortalità prematura del 25% entro il 2025).

Equità dei regimi tariffari e sostegno alle persone in stato di bisogno

Va garantita ai cittadini una reale equità nei regimi tariffari, parametrando i livelli di compartecipazione ai costi dei servizi socio-sanitari e di assistenza alla reale capacità di spesa dei nuclei familiari. Vanno approntati servizi per l'attivazione delle persone in stato di bisogno, in modo da sollecitarne concretamente il ritorno ad una dimensione autonoma e di autorealizzazione.
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LA VISIONE DELLE DONNE: LA MIGRAZIONE COME CAUSA DI DISUGUAGLIANZE SOCIALI MODIFICABILI

Nell’ambito dell’ambizioso e complesso Piano per la Salute che pone al centro delle sue azioni il benessere fisico, mentale, ambientale e sociale della persona considerata in relazione al suo progetto di vita e ai diversi contesti di appartenenza (familiare, amicale, lavorativo, scolastico, comunitario), risulta evidente la centralità esercitata dalla <strong>figura materna </strong>che, accompagnando nella crescita il figlio sin dalla sua tenera età, appare testimone privilegiata di scelte e comportamenti virtuosi e fonte costante di informazione, prevenzione e cura.
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Produrre eguaglianza ....e avere coraggio

leggendo i vari interventi, mi sono accorto che salute la maggior parte delle significhi assenza di malattie e/o più servizi sanitari.
Questo può andare bene, ma un problema da non sottovalutare e importante è quello che spingendo e/o esortando il cittadino a prevenire o disicentivando stili di vita a rischio, comunque produciamo diseguaglianza.
Nei piani sanitario o della salute alla fine si premia solo chi usa in cattivo modo la propria salute fornendo a parità di costi sia servizi sanitari e sociali.
In nessuno stato al mondo non si premia o si incentiva se non solo a parole il buon comportamento.
Credo sia arrivata l'ora di premiare in modo adeguato anche chi si comportata e vive la vita in modo sobrio non costituendo costi aggiuntivi alla società ..
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Progetto pilota per produzione, vendita e distribuzione della cannabis

Dando per scontato che la PAT proceda con il Ministero della Salute con dei progetti per validare l'uso medico della cannabis e richieda allo stesso la licenza a produrre la Cannabis medicinale, da parte di personale specializzato, in appositi ambiente controllati e validati dall'autorità competente (per far fronte alle richieste dai laboratori farmaceutici militari di Firenze), potrebbe anche chiedere al Ministero degli Interni di avviare un progetto pilota per produzione, vendita e distribuzione della cannabis per uso ricreativo.
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Informare e facilitare l’accesso ai servizi sanitari da parte delle popolazioni migranti.

Spesso le cittadine e i cittadini migranti non sono a conoscenza dell'offerta di determinati servizi per la salute da parte dell'Azienda Sanitaria. Si pensi alla bassa adesione agli screening oncologici, alla scarsa partecipazione ai corsi d'accompagnamento alla nascita o al ricorso ripetuto all'interruzione volontaria di gravidanza (IVG) da parte di donne straniere, nella cui cultura a volte l'IVG è considerata un metodo contraccettivo. Inoltre, sussiste la difficoltà nel riuscire ad accedere ai servizi offerti, poiché spesso determinate etnie svolgono determinate professioni (es. donne dell'Est Europa in qualità di badanti con solo la domenica libera o le prime ore pomeridiane), oppure in alcune culture è vietato eseguire visite particolari (es. ginecologiche, oncologiche).
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Diritto malati psichiatrici cronici a curarsi fuori Provincia con intervento economico Provinciale

In molti casi i malati psichiatrici cronici hanno periodicamente bisogno di rivedere la cura. Le strutture Provinciali servono per i casi psichiatrici acuti o comunque di un acutizzazione dei sintomi cronici, e non sono adeguatamente preparati per lunghe degenze che servono per provare nuove cure e interazioni tra farmaci che molte volte danno anche imprevisti e controindicazioni. Molti malati psichiatrici Trentini negli scorsi anni utilizzavano Case di cura private poste in altre regioni italiane, gran parte dei trentini va in Veneto. Con la spending reviou si vuole togliere la possibilità alle persone a basso reddito di usufruire di questo servizio a spese della P.A.T.. Io faccio parte di quelle persone, perciò chiedo che tale possibilità venga garantita garantendo la parità di diritti.
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